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Villa Regnante, la vendetta secondo Fazio

14 Gennaio 2010 - Recensioni

di Daniele Di Frangia
SICILIA MEDIA WEB
14 gennaio 2010

Si è svolta questa mattina nell’Aula Magna della facoltà di Scienze Politiche di Catania la presentazione del romanzo Villa Regnante di Salvatore Massimo Fazio. Pedagogista, scrittore e filosofo Fazio è stato definito il “discepolo di Manlio Sgalambro” nonché grande amico di Franco Battiato. La conferenza ha visto diversi ospiti e c’è stato anche lo spazio per un dibattito con il pubblico. L’apertura della presentazione è stata affidata al cantore Mapuche che coi suoi pezzi mescola ironia e serietà in un mix che lo ha fatto conoscere anche a livello nazionale. Dopo una breve introduzione dell’ingegner Alessio Cantarella che ha mostrato un video con alcuni passi interessanti delle opere di Fazio sono intervenuti gli ospiti che hanno condiviso la loro opinione sul romanzo in questione e sullo scrittore. Guglielmo Ferro, regista e figlio del grandissimo Turi, ha curato la prefazione del romanzo e ha parlato del suo punto di vista su esso. Amico di lunga data di Fazio, Ferro ha parlato della contrapposizione borghesia-proletariato e della figura dell’ironia ben presente nel libro. Il riferimento a Franco certamente è collegabile a quel Battiato figura riscontrabile nel romanzo. Suggestiva l’ipotesi di portare in scena l’opera di Fazio, progetto stimolante e non impossibile in futuro. Il professore Salvatore Aleo, che ha coordinato il dibattito, ha incentrato la discussione sulla differenza tra le generazioni, tra i giovani di oggi e quelli degli anni settanta. Aleo ha indicato ai giovani la strada da seguire, quella che per vari motivi la sua generazione non ha potuto intraprendere: la costruzione di un progetto. Ninni Petralia, musicista e produttore musicale ha richiamato la grande passione per la musica del protagonista del romanzo Franco che “anche quando pensa ha in mente la musica” perché il rapporto che ha l’autore con la musica è presente in tutti i suoi romanzi. Tocca al protagonista che introduce il concetto chiave del romanzo ovvero quello di vendetta come concezione innata dell’uomo. Contrapposizione amore-vendetta dunque che il professor Aleo vede come dimensione paradossale cioè la vendetta viene esercitata tramite un atto di amore e questo non è giusto, non è eticamente corretto secondo il professore. Egli tende a dividere le due cose. Il nichilismo di Fazio è ben presente nell’opera ma è un pessimismo costruttivo secondo il parere di uno spettatore che è intervenuto a favore del romanzo. Necessità di distruggere l’amore, questo è stato il bisogno dello scrittore che nega costantemente la presenza di pace e amore, valori che troppo spesso vengono richiamati nella società di oggi. Finale con il dibattito sui giovani d’oggi, sui loro progetti, le loro aspettative, le loro speranze e i loro sogni in una società come quella attuale che distrugge tutto quello che tocca. Secondo il moderatore Aleo, che non vuole più sentir parlare di guerra e morte, bisogna partire dai giovani, dal fare e dall’impegnarsi tutti in ogni campo. In una società come quella odierna è inutile sperare in qualcosa dal nulla ma progettare e portarsi avanti. Gli interventi di alcuni studenti hanno però messo in luce alcune difficoltà che i giovani trovano oggi nel loro cammino. La disperazione di cui parla Fazio si ritrova in alcune situazioni che vedono i giovani scontrarsi con quella società che prima li chiama, li stimola e poi gli sbarra la strada. Numerose le testimonianze in questo senso. Ecco dunque come il romanzo di Fazio abbia sviluppato elementi interessanti ed attuali che meriterebbero un diverso approfondimento e che troverebbero sempre più differenti punti di vista. Ha chiuso l’incontro un altro pezzo musicale del cantore Mapuche tra gli applausi dei presenti.

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