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Biografia

Salvatore Fazio detto Massimo è nato a Catania nel 1974.  Scrittore, filosofo e pittore, psicologo e pedagogista. Si laurea con una tesi di estetica presso l’Università degli Studi di Catania dal titolo “Cioran e Sgalambro: un confronto”, tesi che in sede di discussione crea polemiche col correlatore prof. Coniglione. Dello stesso Sgalambro, conosciuto casualmente ad una cena anni dopo il conseguimento del titolo accademico, viene  definito il discepolo (La Sicilia del 04/01/2009 – L. Ciliberti n.d.r.). Esordisce nel 2005 con I dialoghi di Liotrela. L’albero di Farafi o della sofferenza, edito da C.U.E.C.M, un dialogo tra un filosofo, un demiurgo e un uomo di autostrada, elaborato insieme al poeta e scrittore Giovanni Sollima.  Nel 2007 forse il più noto dei docenti dell’Università di Studi di Bologna per la cattedra di Estetica, Umberto Eco, vuole conoscere Fazio e Sollima, si pensa di adottare come corso monografico proprio il pamphlet scritto dai due. Fazio parte, rigorosamente in treno e si incontra con “l’uomo che tutto conosce”, il testo non sarà adottato, ma Eco lo vuole autografato tra lo stupore dei due amici scrittori.  Nel 2009 esce il racconto Villa Regnante per i tipi di enricofolcieditore. Ambientato a Palermo, città dove Fazio ha vissuto tre anni, con un taglio paradossale politicamente destro-proletariato, ‘Villa regnante’  vince il primo premio del concorso nazionale ‘Segni d’amore’. Il 14 gennaio 2010 sarà invitato a presentarlo presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze Politiche di Catania dai politologi Salvo Coco e Massimiliano Scalisi con la moderazione del prof. Salvatore Aleo. Presenzierà al richiamo nella città natia anche Guglielmo Ferro, regista nonché curatore della prefazione e il cantautore Mapuche, al secolo Enrico Lanza (con quest’ultimo si fortifica un’amicizia che si consoliderà in diverse collaborazioni). Nello stesso anno, con il conduttore Ubaldo Ferrini, si propone con un talk-show che diverrà leggendario in soli 3 anni ‘Permette una parola?’ è una forma di interazione col pubblico sfruttando, e spiegandolo prima alla platea, le forze e le sensibilità di varie sfaccettature della vita di ogni uomo. Ha trionfato.  Insonnie, C.U.E.C.M. 2011, è il suo capolavoro indiscusso, strutturato in tre parti nella forma della prosa, della poesia e dell’aforisma, nel quale coinvolge il lettore sulle grandi tematiche  etiche ed ontologiche dell’uomo, scarnificandone i concetti precostituiti con un nichilismo definito cognitivo (Luigi Pulvirenti, n.d.r.) che si scaraventa con smania distruttiva contro la filosofia accademica, la procreazione in un mondo occidentale dove tutto crolla costantemente verso l’edificazione del niente. Insonnie sarà tradotto in Spagna e in Norvegia.
Il 13 ottobre 2016 in vista dell’uscita del nuovo libro e in esclusiva in accordo con il nuovo editore, rilascia per la giornalista e blogger Annalisa Soddu una intervista che crea diversi dubbi e polemiche (oltre 3000 visitatori in poco più di qualche minuto) che viene ripresa da Il Mattino di Napoli.
Il 14 ottobre 2016 (doveva essere il 12) viene pubblicato per il colosso della saggistica e dell’inchiesta, Bonfirraro Editore, l’addio al nichilismo, omaggiando con suicidio letterario i suoi due maestri, il titolo suscita subito qualche disagio e parecchie polemiche nell’area intellettuale italiana: Regressione suicida, dell’abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro.

Nel 2020 un suo racconto è inserito nell’antologia pubblicata da Edizioni della Sera, “Catanesi per sempre“.

Nel 2021 un suo racconto è inserito nell’antologia pubblicata da Edizioni della Sera, “Siciliani per sempre“.

È l’unico autore a presenziare in ambedue le antologie.

L’11 novembre 2021 esce il suo primo romanzo, una sperimentazione racchiusa in 100 pagine che tocca diverse candidature tra le quali il Premio Comisso e il Premio Campiello, ambedue nel 2022. Il titolo è “Il tornello dei dileggi” uscito per i tipi di Arkadia.

Nel 2023 un suo racconto è inserito nell’antologia pubblicata da Edizioni della Sera, “La prima volta a… Catania“.

Nel 2023 si laurea con una tesi sulle dinamiche gruppali in ambiente sanitario in Psicologia Clinica e della Riabilitazione, giungendo a tre titoli accademici.

Ogni anno, lo si trova a dirigere per conto di comuni italiani e privati rassegne artistiche.

E’ stato membro del collettivo jazz Improvvisatore Involontario, come unico pensatore, filosofo e oratore da palco.

5 pensieri su “Biografia

Giuseppe

Disarma e rende vero ciò che si vive costantemente. Quasi un profeta dei tempi nostri. Spero presto di leggere altro o di vedere altre sue rappresentazioni. Il suo pessimismo è a tratti, grazie all’ironia, anche divertente. Personalità, come appare nei libri, turbata ma aperta, quasi una rassegnazione a vivere qualunque questione. Certa la bellezza stilistica oltre che i contenuti che a tratti richiamano alcuni autori cari, sicuramente, al Fazio. Io lo aspetto, più di ogni Cacciari o Spota.
Giuseppe

Risposta
    davide bianchetti

    Salvatore Massimo Fazio e’ un genio. Questo e’ il pensare breve. Gia’ questo potrebbe essere titolo e contenuto. Ma per chi ha poca fantasia meglio spendere due righe. L’antica barbara usanza della spiegazione anche stavolta fa cadere in fallo. La prepotenza del pensiero si erge, a volte, in modo inatteso e dirompente. Nel suo capolavoro INSONNIE ci ha parlato di amore, sofferenza, della scuola, di Dio e tanto altro ancora. Ci ha teso la mano come si allungano pochi centesimi ad un mendicante, o come per sollevarci da terra. Ma non e’ bastato. Non e’ bastato per il vile cercare spiegazioni e risposte da parte dell’altro. Dove ancora qualche filosofastro ne cerca di farne la versione in prosa. Vergogna! Li dove il pensiero del Fazio si dispiega come egualitario e totalizzante al contempo. Un pensiero che non dimostra ma si mostra nel suo dispiegamento di energia, ne suo dolore glorificato. Una catasrofe fulminea sottoforma di pensiero. Discepolo di un’epoca che deve ancora maturare. Un’epoca in cui l’umano sbugiardato dal proprio essere dovra’ compiere il suo atto finale. Non un atto di redenzione, ma un atto di totale annichilimento verso se stesso. Agognata da pochi cultori del passato sembra prendere forma l’idea del suicidio come dovere morale. Un tale scrisse “Essere per la morte”, idea parziale se non si capisce la morte come voluta. E’ giunto il momento di parlare di un “Essere per il suicidio”. In attesa del compimento dell’umano vivere si vocifera che l’umano si stia estinguendo. Detto sottovoce ancora c’e’ puzza d’uomo. Che si goda il suo fetore, che erga il capo in segno vittorioso declassato a specie minore.

    Risposta
ubaldo ferrini

Da quando ho letto il suo Insonnie ho smesso di dormire.
Più allucinato di Bufalo in Romanzo Criminale.
Più temerario di Sandokan a Mompracem.
Più ostinato di Carlito Brigante in Carlito’s Way.

Risposta
Roberto

Leggendo i libri di questo magnifico autore e amico si capisce che questo è un Genio dei tempi nostri, in “insonnie” racconta con disarmante verità e naturalezza tutto quello che un essere umano prova fisicamente e mentalmente…ma per descrivere usato autore si potrebbero usare mille parole o titoli…ma Genio è quello che più lo descrive!

Risposta
Adriana

Mi ha molto colpito la figura di questo pensatore. Ho avuto modo di ascoltarlo a Azeglio, nel profondo nord, ho visto una persona determinata, precisa, schietta e divertente con una tesi molto personale ma che fa riflettere.

Risposta

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