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SMF per Sicilymag – Recensione a “Fioriranno i mandorli sulla luna” di Vincenzo Spampinato

29 Luglio 2019 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI, Recensioni
SMF per Sicilymag – Recensione a “Fioriranno i mandorli sulla luna” di Vincenzo Spampinato

Da Sicilymag del 29 luglio 2019

Vincenzo Spampinato, il tempo è un brivido da imparare

LIBRI E FUMETTI

Romantico, malinconico, divertente, esplosivo Spampinato. In “Fioriranno i mandorli sulla luna”, Carthago Edizioni, giochi di parole, neologismi, per nulla scontati, emergono nei versi del cantautore catanese e nelle immagini del fotografo Cosimo Di Guardo

“Fioriranno i mandorli sulla luna” pubblicato da Carthago Edizioni, è l’iconema creato dalla poesia di Vincenzo Spampinato accompagnato dalle belle immagini del fotografo Cosimo Di Guardo. L’impressione di questo volume/iconoma, appena approda tra le nostre mani è di qualità altissima, e non soltanto per i due nomi dei due autori. Vincenzo Spampinato è un cantautore che scava profondamente nella spiritualità umana, come pochi nel panorama nazionale, sempre alla ricerca interiore della condizione del concetto di assoluto, bene e primo, dell’essere umano “gettato” sulla Terra. Vicino a lui il solo conterraneo di Jonia, Franco Battiato. Per il resto, questa scia ad oggi non conosce altezze di tale caratura.

Vincenzo Spampinato, foto di Cosimo Di Guardo
Vincenzo Spampinato, foto di Cosimo Di Guardo

Cosimo Di Guardo, sfogliando il libro, lo conosciamo come un bravissimo rapitore di istanti per immagini. Poi si torna indietro, si leggono le esternazioni di Vincenzo Spampinato, e capisci che il solo talento non basta, ci vuole la conoscenza del mezzo che usa per immortalare, traducendole, le emozioni scritte, che a sua volta diventano nuove emozioni. Il volume è molto curato nei dettagli a conferma di una crescita straordinaria dell’editore Giuseppe Pennisi, “capo” di Carthago Edizioni.

Cosimo Di Guardo
Cosimo Di Guardo

Vincenzo Spampinato, in maniera semplice, dice di questo suo libro che è pieno di «cose scritte». Aggiungiamo noi, che queste cose scritte ci piacerebbe vederle, leggerle, attraversarle nella bontà portentosa, dove gli argomenti trattati sono quelli dell’infinito immenso cielo, mare, luna, con una crescita dovuta all’adeguamento del contemporaneo.

Romantico, malinconico, divertente, esplosivo Spampinato.Ricordiamo, in merito di malinconia e romanticismo, la canzone Ci nni voli tempu, acme di un dolore per la scomparsa della moglie in un grave incidente stradale, complesso da elaborare, mandando al diavolo tutte le tecniche psicologiche che esistano: se non ci passi ad un lutto così che ne puoi sapere? O ancora, a proposito di exploit, il famoso inno del 1984 “Sorrisi” per lo spot del settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, scritto con Maurizo Fabrizio e interpetato dai New Glory, che rimarrà in vetta alle classifiche per diversi mesi fino a che il brano è diventato un cult che sfida il tempo. Al romantico, malinconico, divertente, esplosivo Spampinato – dopo aver collaborato per lo sviluppo delle interazioni delle arti, dalla ricerca sulle matrici della danza, del teatro, della musica – non poteva mancare nella sua spinta camaleontica, appunto, la letteratura che proprio per la necessità esplorativa non ha lasciato da sola: ed ecco la collaborazione con il maestro fotografo Cosimo Di Guardo.

Giochi di parole, neologismi, per nulla scontati, che emergono nelle parole e nelle immagini forse per i catanesi soltanto, o per chi vive in questa città amara quanto presa dalla terribilità del vulcano e del mare agitato sempre, anche quando è fermo come una tavola. È il caso, per farne uno tra tanti di esempi della doppia pagina 200/201, titolata Soletudine: “E il sole ritornò, nessuno gli chiese dov’era stato / nessuno pensò a quello che aveva perso / ma soltanto a quello che oggi poteva riavere / Ci sono cose o persone che quando tornano indietro / continuano ad avanzare”

Soletudine, foto Cosimo Di Guardo
Soletudine, foto Cosimo Di Guardo

Lo stupore per il mondo di Vincenzo e Cosimo, non si conclude mai, mai, mai! C’è la resa, mai finita, nel paradosso del Tempo-che-darà-tempo, con quei

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