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SMF per L’Urlo – L’ultimo saluto a Andrea Pinketts

22 Dicembre 2018 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI, Interviste
SMF per L’Urlo – L’ultimo saluto a Andrea Pinketts

Su L’Urlo del 22/12/18

L’ultimo saluto ad Andrea Pinketts

La Basilica di Sant’Eustorgio gremita per onorare Andrea Pinketts

Erano tanti, tantissimi per il saluto ad Andrea Pinketts. Gli amici più stretti si sono presentati col cappello “alla Andrea”, chi nero, chi blu, chi rosso. Spentosi due giorni fa a Milano a causa del tumore alla gola. Presenti la madre novantenne e molti volti noti, da Daniele Bossari a Michela Tanfoglio, di cui le foto nell’articolo, allo scrittore e amico nonché presidente del premio internazionale “inediTo -colline di Torino” Valerio Vigliaturo.

L’ultimo saluto

Tanti gli amici, i conoscenti e gli ammiratori, ma anche chi non lo aveva mai incontrato, al funerale di Andrea G. Pinketts, al secolo Andrea Giovanni Pinchetti, nato nell’agosto del 1961 e deceduto il 20 dicembre 2018. Gli amici della sua casa, Le Trottoir alla Darsena, i milanesi, ma anche ammiratori oltre i confini lombardi. Presenti dal mondo della cultura anche Valerio Vigliaturo e Michela Tanfoglio che provata dal dolore, lo ha salutato nel modo più semplice “Ciao Andrea”.

 

Il cielo coperto di Milano, non ha fermato nemmeno i più audaci presenti da più parti dello stivale. Per Andrea Pinketts, omone dalla voce roca e dalla sensibilità non indifferente (Francesco A. Russo n.d.r.)  che dalla sua penna aveva inventato il personaggio di Lazzaro Santandrea, con ambienti tra il noir e il grottesco.

 

Dall’Altare uno degli amici più cari

Al microfono un amico ricorda che «Scrittore era quando rimaneva da solo con se stesso. Dopo i bagordi della notte, lui parlava solo con il foglio».

Amava i cocktail e la Guinnes e rare volte lo si ricorda senza il suo sigaro toscano. Momenti di commozione, come è giusto che sia, e applausi all’uscita del feretro dalla Basilica di Sant’Eustorgio.

 

L’intervento della madre e il ricordo di Valerio Vigliaturo

L’intervento della madre (assieme nella foto a sinistra) è toccante: «non ti dirò mai addio».
E ancora Valerio Vigliaturo: «Come ha predetto nell’ultima intervista, ci ha fregati tutti, è già su un altro pianeta, – e incalza -, ho suonato con la mia formazione a Le Trottoir, racconta Valerio Vigliaturo, era il 2008. Poi per la presentazione del libro vincitore del premio che presiedo, ci si rivolse alla bella location, ma non gli dissi che ero io il presidente. Elargì parole generose, come lo era lui generoso. Parlammo spesso di libri e premi. Lo apprezzava, come apprezzava, nonostante il suo esser genio e sregolatezza, le cose fatte che riuscivano con passione per quella sua voglia di vivere. Non potevo assentarmi, per l’ultimo saluto».

È molto provata l’agente letterario ed editor Michela Tanfoglio, che non riesce a comunicarci altro se non il saluto “Ciao Andrea… Ho poco da dire. Lui era un genio. E mi mancherà molto”. La stessa ci ha concesso l’uso delle immagini e dei video.

L’ultimo applauso

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