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L’11 aprile ’19 il nostro quotidiano fu il primo su scala nazionale, a inaugurare, con “Stato di famiglia” di Alessandro Zannoni, la nuova collana, Sidekar, di Arkadia Editore. Collana siculo sarda, curata dalle palermitane Peritore e dal sardo Zurru. A distanza di tre anni e sette mesi esatti, l’11 novembre, esce il nuovo Sidekar, dal titolo “Tessa, per caso” (pp. 140, € 15,00) a firma dello stesso autore di Sarzana. Nuovamente racconti? «Questa è una domanda trabocchetto, vero? (sorride) È il mio ritorno al romanzo dopo quasi cinque anni, senza tener conto di quello per ragazzi uscito nel 2018. Scrivere racconti mi piace, ma il romanzo probabilmente è la corsa dove mi trovo più a mio agio. Oddio, per quanto io limi e cerchi di utilizzare meno parole possibili per raccontare una storia, possiamo affermare che in realtà i miei romanzi sono racconti molto lunghi.» Che stile ha usato per questo evento del Sidekar? «Lo stile Zannoni: scrittura curata e asciutta, senza fronzoli o menate letterarie da scrittore in cerca di applausi o di allungare il brodo; storia ben radicata nella nostra realtà, in cui potersi specchiare con un certo disagio.» Si aspetta un boom come il primo Sidekar? O ripetersi è difficile? «Non ho nessun tipo di angoscia o ansia da prestazione. Essere stato il primo titolo di una nuova collana, che ormai è una realtà editoriale consolidata, è stato un onore. Con questo romanzo proverò a consolidare quello che di buono, colleghi e lettori, pensano di me.» Qual è la motivazione per la quale stavolta ha scritto? «Da qualche anno mi mantengo scrivendo, lavorando per il cinema: costruisco sceneggiature su soggetti non miei e sistemo dialoghi scritti da altri; avevo bisogno di qualcosa di totalmente mio, dall’ideazione allo svolgimento, senza interferenze o obblighi contrattuali. Ecco sì, la motivazione è stato il bisogno di scrivere, in primis, per me stesso, e la storia era già bella pronta da qualche parte, nella mia testa.» Ci svela la protagonista? «Tessa è una donna coi coglioni che tiene testa ai maschi. È quel genere di donna, bella e intelligente, che mette in difficoltà l’uomo medio perché sa giocare con le stesse regole, prettamente maschili, e sa farlo meglio. Mi ha dato molta soddisfazione scrivere di lei. Le auguro tanta fortuna.»