“Corpi”, il nuovo libro disponibile su Amazon in versione classica, illustrata ed ebook, della siciliana, Grazia La Paglia più che un diario è un’autobiografia a più voci per raccontare i disturbi alimentari che costringono le donne alla fame e all’esasperante magrezza. Perché a più voci? «Ho dato spazio a più storie, molte delle quali conosciute da vicino e altre vissute personalmente. Oltre tremila le persone nel nostro Paese soffrono di disturbi alimentari delle quali l’undici percento è colpito da anoressia e bulimia. Di questo undici percento, il dieci percento sono donne. Dopo aver conosciuto questo mondo da vicino mi sono sentita in dovere di raccontarlo. Spesso si pensa che anoressia e bulimia nascano dalla voglia di seguire la moda o che si tratti di “capricci”: niente di più sbagliato. Anzi, è proprio il nostro sistema di immagini, con i suoi canoni estetici inarrivabili ed estremi, a costringere uomini e donne a inseguire corpi eccessivamente magri. Ma la maggior parte delle volte i disturbi alimentari nascono per affrontare dolori, traumi e altre sofferenze invisibili dall’esterno. Sofferenze che le persone coinvolte nascondono dietro la dipendenza dal cibo: alle volte troppo, altre volte troppo poco.»

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Come comincia il diario? «“Corpi” inizia dall’adolescenza, uno dei momenti più delicati della nostra vita. Ho ricordato, nelle prime pagine del libro, i corpi esili e ambiti dalle ragazzine della mia generazione (quelli delle Spice Girl, per esempio); gli anni di scuola con atti di bullismo nei confronti di chi non rientrava nei canoni estetici del momento; la grassofobia e il conseguente senso di solitudine. E poi ancora, il momento in cui hanno iniziato a spopolare sui social media i fit influencer che (alle volte) non hanno le competenze adeguate per parlare di alimentazione e allenamento. Così, in rete, ci si può imbattere in consigli sbagliati e pericolosi, oltre che in fotografie ritoccate e che mostrano corpi inesistenti.» Nel libro i fiori di mandorlo sono richiamati anche nell’immagine di copertina… «Nella copertina, realizzata dall’artista vallelunghese Giusy Malta, si può notare una donna che subisce una metamorfosi: diventa un mandorlo in fiore. Ed è questo che ricerca la protagonista di “Corpi”, la cui vita è intervallata da primavere di rinascita e da ricadute nella fame e negli abusi alimentari. Con la metafora del mandorlo, che inizia a ricoprirsi di fiori quando la primavera non è ancora così vicina e nonostante le giornate ancora molto fredde, narro di come si possa rinascere. Saranno necessari diversi tentativi ma nonostante l’inverno, nonostante il poco calore, occorre sempre ricordare che quei fiori bianchi e rosa resistono e continuano a crescere, fino a trasformarsi in un dolce frutto. E proprio i “Corpi” del libro avranno la loro meritata metamorfosi, rincarnandosi in mandorli in fiore, iniziando finalmente ad amarsi.» Cosa raccontano le immagini contenute nel volume? «Le immagini sono state realizzate con l’Intelligenza artificiale e mostrano corpi magri, carichi di lividi. Uso infatti la metafora delle ferite inferte sul corpo per parlare dell’ossessione (che chiamo l’Ombra) per la magrezza e i grammi (in più o in meno) segnati dalla bilancia. Le immagini poi iniziano a ritrarre corpi che danzano, che osservano il cielo notturno seduti su una spiaggia. Penso che l’immagine più rappresentativa sia quella di una donna che riesce ad abbracciare pienamente sé stessa: inizia finalmente ad amarsi.»