Da La Sicilia del 23 maggio 2022

Cinque musicisti per un quintetto d’estate

Fluidità e formazione. Riesce in queste operazioni Giuseppe Raudino con “Quintetto d’estate” (Ianieri, pp. 220, € 15) dove i colpi di scena dei cinque protagonisti musicisti sono piacevolmente armoniosi. Da poco diplomati presso il conservatorio di Siracusa, vengono contattati dal Maestro che gli propone un viaggio, per il ritiro di un premio a Riga in Lettonia, in camper. E qui si svolta: il romanzo assume finalità ‘on the road’, proprio perché le cose che accadono, possono avere luoghi e ambienti, ma sicuramente è nel viaggio che i personaggi si conoscono ben oltre le capacità musicali che hanno sviluppato. Apprenderanno quanto o meno sono legati tra loro in vista anche di una esibizione al teatro dell’Opera dove si scopriranno non più i virtuosi precedenti, quanto ciò che il Maestro ha loro instillato: come il panismo di D’Annunzio creava un tutt’uno ne “La pioggia del pineto”, i cinque musicisti, si uniformeranno per diventare un tutt’uno al di là non soltanto delle melodie come l’eccellere del dinamismo erotico coniugato all’arte del suono.

Questa metamorfosi è spiegata con l’assioma che la somma delle parti è forte ma mai quanto il più che garantisce il tutto; dunque ne conseguirà che gli allievi matureranno in fretta, grazie a intersecazioni intra personali, comprendendo quanto è importante oltre l’amicizia, i rancori e gli amori, delle pillole di saggezza che il Maestro farà loro provare. Escavazione, promiscuità e sentimenti saranno mood per l’accettazione di fatti o distruzione di sogni. Oltre la formazione: libro battesimo per chi si avvia alla vita, con incipit di svincolamento da sovrastrutture che stordiscono e non lasciano spazio alla creatività tout-court.