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SMF per Corriere etneo – Catania, addio a Ubaldo Ferrini il maestro della radio che amava tanto gli animali

23 Febbraio 2024 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI
SMF per Corriere etneo – Catania, addio a Ubaldo Ferrini il maestro della radio che amava tanto gli animali

Da Corriere Etneo del 23 febbraio 2024

Catania, addio a Ubaldo Ferrini il maestro della radio che amava tanto gli animali

Della sua passione e della sua professione legata al mondo della radio e della musica sappiamo tantissimo e qui ci piace ricordarne tenacia e leggerezza – non certo intesa come superficialità – dell’uomo. Mi permetto di farlo con tanto dolore perché con Ubaldo ci conosciamo da 42 anni e preferisco scriverne al presente. Il suo entusiasmo divenuto un lavoro ci riporta agli anni in cui questo giovane ragazzone esile e altissimo, esordì presenziando a Telesud, rete locale etnea fondata dal padre.

Non ci inganni il suo debutto: Ubaldo Ferrini di strada ne fece tantissima muovendosi per percorsi personali frattanto che cresceva, anagraficamente e culturalmente nel mito della radio. La sua era una vera e profonda passione per questo strumento di comunicazione che negli anni a seguire lo vide cavalcare l’onda di tutto quanto stava dietro la sua intraprendenza: docente di corsi di comunicazione per la radio, contattato dall’ Università degli Studi di Catania per dirigere la radio dell’Ateneo catanese “Radio Zammù”, che ebbe un successo non indifferente su scala nazionale, approdando a un programma di genere in Rai. L’apertura di uno spazio quale Viagrande Studios lo vide anche nelle vesti di insegnante radiofonico e di comunicazione. Non si può dire che vi fu un momento particolarmente di successo, come re Mida, riusciva sempre a rinnovarsi rinnovando dove veniva contattato per lanciare un nuovo progetto.

Da qualche anno, sul quotidiano nazionale La Notizia-Giornale – diretto dal catanese Gaetano Pedullà – firmava una rubrica di eccellente fattura e grandissimo interesse nella quale intervistava tutte le ‘stelle’ del firmamento radiofonico italiano.

Ubaldo si è dedicato anche all’imprenditoria del vinile. Agli inizi degli anni ’90 fondò Metropolis, negozio di dischi e strumenti musicali, ma quando il vinile, le musicassette e anche il CD lasciarono spazio a internet, Ubaldo Ferrini trasferì la sua attività nella sede vicino casa (il negozio era invece nel centro universitario di Catania) utilizzando il virtuale della rete per continuare a vendere in tutto il mondo il vinile: scelta azzeccata, dato il ritorno del disco a 33 giri anche in Italia da circa un quinquennio. Ciò che è meno risaltato alla cronaca invece è l’altro aspetto filantropico e culturale di Ferrini che mi onoro di raccontare. Ubaldo amava incontrare non soltanto gli amici ma anche le persone che lo sarebbero diventate, nell’antro della sua dimora alle porte della prima cintura dei paesi etnei, ascoltava e ideava, proponeva e capiva se un progetto poteva andare in porto o meno. È li che nascono i format “FM Story”, “Permette una parola?” e il grande gesto d’amore verso l’amata radio: la pubblicazione del libro “La radio libera, la radio prigioniera” che racconta la vita delle radio libere e indipendenti, proprio il mondo dove si impose all’attenzione prima regionale poi nazionale.

Sempre di quel luogo magico che era casa sua, l’amore e la cura per gli animali, specie per i felini. Approdavano dallo squarcio di foresta del grande piazzo esterno, li accoglieva, se ne curava – fece addirittura costruire delle gabbie enormi simili a chiostri dove i tanti gatti tra i propri e quelli che facevano tappa inizialmente per cercare cibo, che diventavano dello stesso Ferrini dopo breve tempo, potevano riposare indisturbati da eventuali attacchi notturni di altri animali, che sempre lo stesso Ubaldo al sorgere del giorno successivo conosceva e curava anch’essi.

Questa lato per l’amore per gli animali ci fece conoscere un uomo vegano con momenti di vegetarianesimo, rari i pasti coi formaggi ad esempio, ma senza insorgere contro gli onnivori: era una scelta, dettata dall’intimo recesso dell’animo. Ubaldo Ferrini, il 14 marzo avrebbe festeggiato il suo nuovo genetliaco, ma l’improvviso decesso annunciato dalla cara Carola nei social, fermerà quel tran tran di divertimento e goliardia che con moderazione amava praticare soltanto con poche persone, a lui molto intime, scherzando sull’età che avanza e la stanchezza che prende l’essere umano. Non ebbe mai necessità di essere encomiato: Ferrini era un encomio lui per la bellezza e profondità d’animo.

Lo ricorda Tommaso che ho incontrato per avere contezza sulla veridicità della dolorosa notizia: “Giocare al calcio con gli amici, i colleghi o con altre persone che si incontravano, era forse il momento in cui si poteva incontrarlo casualmente”… è vero, Ubaldo Ferrini faceva vita ritirata, dedicandosi con amore al benessere ontologico. Dicevamo di encomi, giusto ricordare che nel 2016 fu insignito del premio dell’Accademia delle belle Arti di Catania, settore Radio e Comunicazione. Lo piangono in molti, una voce che ha rappresentato la Sicilia per almeno quarant’anni. Le esequie si terranno venerdì 23 febbraio alle ore 16:00 presso la Chiesa Madre di Pedara.

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