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Quanto resistere alle avversità…? (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

16 Ottobre 2015 - Il Venerdì

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L’Agricoltore e Dio.

Un tempo, non importa quando e non importa dove, viveva un contadino che si lamentava sempre delle condizioni atmosferiche che, a suo parere, erano sempre contrarie alle sue semine ed ai suoi raccolti. Un giorno il  contadino incontrò Dio e gli disse:
– Hai creato il mondo, ma non sei un contadino, non conosci l’agricoltura. Hai ancora molto da imparare. Hai ancora poca esperienza riguardo il clima e le condizioni atmosferiche adatte all’agricoltura.
Dio gli chiese: – Qual è il tuo consiglio?


– Dammi un anno e lascia che le cose vadano come voglio e vedrai che la povertà e la fame non esisteranno mai più sulla terra. 

Dio accettò.
Naturalmente, l’agricoltore chiese il massimo: niente più tempeste né alcun pericolo per il grano. Il grano cresceva sano e abbondante ed i contadini erano felici. Tutto sembrava perfetto.

Alla fine dell’anno, l’agricoltore rivide Dio e gli disse con orgoglio:

- Hai visto quanto grano?
C’è abbastanza cibo per 10 anni senza dover più lavorare! Dio annuì con compassione.
Tuttavia, una volta raccolto tutto il grano il contadino si rese conto che i chicchi erano tutti vuoti. Perplesso, chiese a Dio cosa fosse accaduto, ed Egli rispose:
– Hai deciso di eliminare tutti i conflitti e gli attriti, così il grano non ha potuto maturare. Questo è il risultato della tua supponenza.

Considerazioni personali:


I problemi sono parte della nostra vita, ci rendono forti, ci fanno diventare persone resistenti.
Ogni sconfitta è una lezione da imparare. Senza le difficoltà, molto spesso, gli uomini non sono in grado di comprendere e consapevolizzare le lezioni della vita.
I giorni di tristezza sono necessari quanto i giorni di felicità perché ci permettono di crescere e maturare. Il segreto sta tutto nel riuscire a comprendere quanto prima l’insegnamento che si trova nell’essenza della difficoltà o del problema. Inoltre, bisogna ricordare che, le difficoltà non sono altro che degli “aggiustamenti” che la nostra Anima ci mette sul Sentiero nel momento in cui noi ce ne stiamo discostando. Veniamo in incarnazione con un “progetto d’Anima” ed in un modo o nell’altro dobbiamo portarlo a compimento. Dipendono sempre dalle nostre scelte le maggiori o minori difficoltà incontrate lungo il Cammino. Quindi, è meglio smettere di lamentarsi e sentirsi miserabili a causa delle difficoltà, queste sono solo delle opportunità per imparare a vedere la vita con occhi diversi.

Buon fine settimana per tutti un abbraccio di Luce e Pace con Amore Francesco Das Atmananda (G.B.)

 

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