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Federico Miragliotta, trionfa al premio nazionale “La Capannina” (Digressione 64)

12 Settembre 2016 - Articoli di S.M. Fazio, DIGRESSIONI

miragliottaPer anni, durante le mie noiose giornate a decidere se salire su un aereo per poi scendere prima della fase di decollo, ho acquistato libri, mai letti…. negli aeroporti, sovente vi sono stand, di case editrici che si conoscono a livello locale e quando ti trovi da tutt’altra parte, c’è sempre una emozione quando leggi il nome di una “compagine” a te vicina, in “territori stranieri”.

Alla stregua, con autori che non conosco. Eppur appaiono, eppur sono vivi, eppur si muove. Ne ho tanti amici (?), conoscenti meglio dire, che scrivono, alcuni interessanti, altri il consolidamento dell’interesse lo desiderano da me, quasi fossi, il nobel della letteratura planetaria o un re Mida. Un tempo usavo liberarmi di tutti, aprendo il libro a caso, leggendo una frase, e costruendoci un castello. Ma perché tutta sta tritatura di palle?
Ve lo dico con piacere.


Il bravissimo Federico Miragliotta, noto sicuramente per le esperienze in prima linea a Lampedusa, per aiutare e sostenere gli sventurati che credono e vedono l’Italia il paese delle meraviglie, non è al primo libro di quelli che mi son capitati tra le mani, tant’è che nonostante non più quasi giovane età (si avvia ai 40), il poliedrico intellettuale orlandino, con la sua ultima fatica letteraria Alieni e chiacchiere e comunque niente di importante, uscito per i tipi di Armenio Editore, dopo avermi sollecitato (non direttamente, lo sconosco) in aeroporto ad acquistare qualche precedente, con l’ultimo ne posseggo tre, senza mai sapere di che trattavano i suoi pamphlet, ma semplicemente per simpatia del suo cognome, che nella mia memoria richiama il concetto di aforisma, quasi una mitragliata pronta a scuotere l’anima, lo scorso 10 settembre 2016 ha sbancato il Premio nazionale “La Capannina” alla sezione romanzo. Si intenda bene, la sezione più complessa e sulla quale la giuria lavora per valutare e decretare un vincitore per più di 7 mesi. Mi son subito ricordato di quel romanzo, comperato qualche mese fa, che nella stranissima, per me, forma della semi silloge, che in verità sono brevi capitoli dal taglio futurista, mi aveva appassionato, tanto da renderlo un quaderno di appunti (non potrei mai riciclare un libro letto, trascorro molto tempo a pasticciarlo di note e ad evidenziare tutti gli aspetti per me più importanti). Ecco, oltre il cognome, che nella prima parte, così come scritto sopra, etimologicamente richiama la mitraglia, questo talentoso scrittore, inizia a farmi simpatia. Si parta dal titolo: Alieni e chiacchiere e comunque niente di importante. C’è malattia in giro e troppi disaminano le verità, possibili ma improbabili di altre forme di vita che definiscono “Alieni”… e che fa Federico? Apre il suo titolo proprio col sostantivo che più di ogni altro fa discutere. Frattanto sfogli il libro e oltre la classica nota dell’autore, nel caso specifico NOTA D’AUTORE, ti trovi immerso nella stampa di una poesia… ecco, torniamo indietro, non è poesia e sembrerebbe non esserci nemmeno legame tra le pagine, quanto d’improvviso tutto torna, e ricordi Wittgenstein con la sua maniacale ricerca filosofica nel linguaggio, nell’estetica della parola e nella bellezza dell’ermetismo che si comprende. “Minchia: ma questo mi emula e copia?” NO! Dalla redazione, in qualche modo otteniamo un recapito e lo contattiamo, manco sa chi sia S.M.Fazio e non conosce la sua pare destruens che cozza contro la sua professione. Lo ascoltiamo e ci si apre il cuore. L’umiltà è un dono, che Federico ha quando lavora, quando scrive… ma quando lo si legge è lo sbrodolare dell’immediatezza e della sintesi del concetto che deve raccordarsi e legarsi per raccontare un episodio, mettendo in auge una stilistica che rapisce anche l’occhio, legato alle sinapsi, più svogliato. Saluti e riattaccato il telefono, non si può non scrivere una recensione del suo libro vincitore. E infatti non la scrivo, perché sarebbe facile non rilanciare nel mercato editoriale attraverso la classica delle azioni, l’acquisto, per iniziare a conoscerlo.

Federico Miragliotta è stato premiato con la vittoria del suo ultimo romanzo presso la cittadina di Piranio nell’auditorio intitolato ad uno degli uomini più forti e coraggiosi della storia dell’umanità, Don Pino Puglisi e stavolta sarò io a cercare un letterato puro e innovativo che mi ha fatto leggere più volte, tra un volo e un altro…. senza poi gettare il libro o dimenticarlo su una panca, come sovente faccio, ma spingendomi a portarlo a casa e metterlo sul comodino, come si vede dalla foto che ho scattato.

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