Da Letto, riletto, recensito! del 17 novembre 2022
La resilienza malinconia ligure dell’apolide Magliani nel suo ‘Peninsulario’
Letto, riletto, recensito, si onora di pubblicare questa breve per Peninsulario. Il blog, fondato nel 2017 a Sant’Agata Li Battiati (Ct), ha invitato due volte l’autore ligure nel territorio etneo, una delle quali proprio a Sant’Agata Li Battiati presso l’Aula Consiliare del Municipio. L’autore è stato introdotto e presentato da Vladimir Di Prima e Salvatore Massimo Fazio, con la Partneship della Libreria Sofà delle muse.
È nella linea ligure/piemontese che si muove come confine per la grande letteratura, si pensi Pavese o Fenoglio per approdare al nome che tratteremo oggi, Marino Magliani. Apolide di matrice ligure, di Dolcedo, ha vissuto più fuori dall’Italia per scelta, per non subire gli oltraggi che il BelPaese è sempre pronto a riconoscere al proprio patriota. Non tanto però le meraviglie dei luoghi natii, quanto gli italiani, che compattano la vergogna senza riconoscere mai nulla ad alcuno: è il suo caso? Potrebbe, ma non si arrende Magliani, sino a giungere alla sua ultima fatica letteraria, pubblicata per Italo Svevo Edizioni, del raffinatissimo editore Alberto Gaffi, dal titolo Peninsulario (pp. 161, € 16,00). Nella raccolta il poliedrico autore narra il vissuto da ligure e da disertore, in bellissimi componimenti (perché di questo, per bellezza della lingua trascritta, si parla) dove le sorprese scorrono con il trattare, in lettura, il libro. L’immagine è pittorica, la regione a forma di arco, narrata nelle più intersecate esplosioni di sentore emotivo e sensazionalistico, di razionale consegnano il nulla, che non appare, ma esplode. Exploit di interesse anticipatrice che lo ha destinato a nemo propheta in patria. Note di patologica melanconia si contrappongono a vissuti e intervalli malinconici che ispirano tutta la meraviglia di una scrittura adatta ai più, e per chi vuole approcciarsi all’onestà intellettuale che è unica fonte di sofferenza che salva, per produrre e dar in pasto a tutti la speranza di una scelta: restare e accettare compromessi, andare via e rischiare di trasformarsi come chi ti ha ferito. La Patria Liguria è lì, Magliani non sembra pronto ad alcun compromesso, gli siamo grati.
L’autore
Scrittore e traduttore, ha pubblicato e tradotto una infinità di opere di altissimo livello. Tra le sue prime: Quattro giorni per non morire, Il collezionista di tempo ambedue per Sironi. Per Longanesi, ha omaggiato la sua cittadina natia con Quella notte a Dolcedo e La tana degli Alberibelli. Nel 2022 è semifinalista al Premio Strega con Il cannocchiale del tenente Dumont (L’Orma).
Il libro
Titolo: Peninsulario
Edizioni: Italo Svevo
Pagg.: 161
Prezzo: € 16,00
Voto/Valutazione: Resiliente