
Da La Sicilia del 28 Luglio 2025
Nelle ferite e pagine pagine oscure del Belpaese
“Manomissione” (Il ramo e la foglia edizioni, pp. 221, € 16, del palermitano Domenico Conoscenti si configura come un’opera di straordinaria intensità e provocazione, capace di penetrare nelle pieghe più oscure dell’anima collettiva italiana e delle sue ferite sociali accumulate nel corso degli anni.
Attraverso una narrazione che trascende i confini del giallo convenzionale, l’autore ci guida in un viaggio tra realtà e sogno, dove eventi realmente accaduti si fondono con suggestioni oniriche. La capacità dell’autore di riflettere sulle ambiguità del contesto politico nazionale emerge come uno dei tratti distintivi dell’opera: l’Italia attraversata da continui mutamenti di colore, ma mai completamente abbracciata dalle tenebre più profonde della sua storia politica in scenari decadenti, permeati da forze spesso corrotte e manipolate che si intrecciano con dinamiche di violenza che serpeggiano tra chi il potere lo detiene solo con la divisa, rivelando un quadro di profonda disillusione e frustrazione collettiva. Figlio e produttore filiale di chi tradisce le nobili intenzioni di figure come Don Luigi Sturzo, lo “Stivale dei maiali” (cit. F. Battiato), restituisce immagine di sfiducia nelle istituzioni, di smarrimento, di forte impatto impotente. La repressione velata – come nel caso emblematico del G8 – evidenzia il declino etico di un sistema che mette in mano un mitra e poi abbandona chi ha sparato alla vittima, facendolo passare per carnefice. Nel volume di Conoscenti il senso di illegittimità si coglie deciso: non propone risposte facili né consolatorie e invita a una riflessione profonda su contraddizioni intrinseche a un paese che fatica a forgiare una propria autentica identità, mettendo in discussione le percezioni consolidate sulle realtà individuali e gruppali.

