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SMF su Art A Part Of Culture – Il tornello dei dileggi. L’umanità dolente di Salvatore Massimo Fazio. Con intervista all’autore – Intervista di Rita Caramma

13 Agosto 2022 - Articoli su S.M. Fazio, ESCLUSIVA!, Interviste, Recensioni
SMF su Art A Part Of Culture – Il tornello dei dileggi. L’umanità dolente di Salvatore Massimo Fazio. Con intervista all’autore – Intervista di Rita Caramma

Da Art A Part Of Culture del 13 agosto 2022

Il tornello dei dileggi. L’umanità dolente di Salvatore Massimo Fazio. Con intervista all’autore

Intervista a cura di Rita Caramma

 

Un testo ricco e ben congeniato, una struttura originale, un accattivante incastonarsi di esistenze che trovano nello specchio della reale quotidianità il loro anello di congiunzione e il loro intrinseco divenire.
Il tornello dei dileggi (Arkadia ed.), è una lettura da non perdere. Un quadro di cromatismi e significanti che pone una particolare attenzione ai protagonisti, alle loro storie, ai loro legami, in un gioco di casualità e destino, di necessità e distrazione.

Così l’autore Salvatore Massimo Fazio, saggista, filosofo e pittore, si presenta nella nuova veste di romanziere che affiora da una particolare condizione come egli stesso ci racconta:

immagine per Il tornello dei dileggi. L'umanità dolente di Salvatore Massimo Fazio. Con intervista all'autoreÈ un’esperienza di raccolta e sottrazione che fa nascere Il tornello dei dileggi. Negli anni, vagando per l’Europa, tra lavori e amori e tanti livori osservati, mi son accorto che è un falso eccellente che in Italia le cose vanno peggio d’altri posti. È un falso sentire gli altri che dicono “vattene da qui, vai altrove”. Io altrove vi ho lavorato e vi sono stato e le dinamiche sociali, affettive, relazionali, non cambiano mica.

Osservavo dicevo e segnavo tutto in dei pizzini, ricopiavo e aggiungevo la data e il luogo preciso, se ad esempio era un luogo politicizzato o una località di montagna all’interno della stessa montagna o altro, l’esito è che i movimenti sociali distruggono le coppie, creano disagi comportamentali e che il razzismo è vivo ovunque: io posso farti un esempio palese.

Lavorai a Biella per un periodo, sempre nel settore sociale, come educatore, gli uomini eravamo in tre, uno di questi a tutti i costi doveva affermare la sua presunzione che io fossi il classico meridionale che non sopportavo il lavoro. Un dì gli chiesi se avesse qualche antipatia epidermica nei miei confronti, mi rispose che non era così e che notava che io giungevo sempre in ritardo come tutti i buoni siciliani. In verità, poi ci misi dentro il legale, il badge segnava un anticipo quotidiano di almeno 20 minuti.

Ecco sulla scia di questo racconto, posso dirti che queste dinamiche succedono ovunque. Come quelle della manipolazione della TV, e allora pizzino dopo pizzino, luogo dopo luogo, esce fuori un romanzo che mette in luce il concetto di cattiveria gratuita: il fine è sempre uno, se rispondi con gli stessi strumenti o se dici la verità, entri in un circolo vizioso di dileggio e offesa gratuita e difficilmente ne esci salvo.

Il testo con i suoi spaccati di realtà, con la sua ricchezza d’analisi,  è più che un romanzo e può essere considerato un saggio narrativo su un’umanità dolente.

La realtà che presento è quella paesaggistica e di sfondo. I racconti e le dinamiche delle relazioni. Un personaggio comodo ai più è una donna, Adriana. Cosa si scopre? Che Adriana è in cura e ciò che le dice lo psicoterapeuta nonché psichiatra, lo proietta in quest’uomo che la corteggia. Da lì scontri devastati e annullamento socio ontologico, distruzione della calibratura della creatività in materia e in sostanza di relazione sentimentale.

L’inganno più elevato è credere, come credere di essere scrittori.

Perché le è sembrato un saggio romanzato? Perché analizzo il testo nella struttura e i contenuti che si replicano con basici diversi e qui subentra quell’umanità dolente che lei mi chiede.

Non riescono a respirare i miei personaggi, nonostante appaiono divertenti, ironici e gradevoli. Nel momento in cui ad esempio Paolo, amplifica il suo apparire in società, tra tv, teatri e palchi, se si associa al parere di alcuni intervenuti ai suoi ‘comizi’, viene prima applaudito, ma se tutto rientra nella politica, le accuse spergiurano l’entità della sua onestà: se dà ragione ad un pensiero filo sinistrorso sono applausi, se è vicino a posizioni conservative, viene attaccato. Costì qualunque cosa e questo perché?

Perché la cultura come la socialità non deve essere di destra. Ma mica si fa a gara! In questo limbo subentra il vero disagio di Adriana, figlia di un sistema che non riesce ad accogliere e ne risente.

Adriana si innamora di uomini, ma appena esce la questione politica se questi sono disinteressati o sono di destra lei entra in crisi e punta a castrarli, dimostrando ideologicamente il rischio di uccidere e sconfessare il bene assoluto che hanno fatto i fenomeni femministi.

E, quale sarà il prossimo impegno lavorativo di Fazio?

Ne ho uno da anni in lavorazione sui pessimi rapporti professionali tra operatori e utenti psichiatrici. E per pessimi intendo anche l’invischiamento.

È, a mio parere, inaccettabile che un operatore frustrato perché conosce e si detesta con il familiare di un paziente, faccia ricadere le cause sul paziente. Cause inesistenti, con la speranza che i membri dirigenziali, gettino fuori un povero disgraziato e malato per salvaguardare la serenità mentale di un operatore.

Io ci lavoro da 27 anni in psichiatria e posso affermare che devi essere molto conservatore con i tuoi colleghi e progressista per supportare e aiutare chi ha la sventura di ammalarsi di mente o di nascere con deficit.

Tolto ciò sono lontano e un po’ lento a stenderlo, questo lavoro perché negli ultimi tempi anche gli inganni editoriali e amicali con altri autori mi hanno debilitato.

Non riesco a credere con facilità alle promesse, se non scritte, timbrate e con scadenze.

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