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SMF per Sicilymag – Danilo Mauro Castiglione: «Nel “deserto che fiorisce” ogni solitudine soddisferà la sua sete»

31 Dicembre 2019 - Articoli di S.M. Fazio, EVENTI, Interviste
SMF per Sicilymag – Danilo Mauro Castiglione: «Nel “deserto che fiorisce” ogni solitudine soddisferà la sua sete»

Da SicilyMag del 30 dicembre 2019

Danilo Mauro Castiglione: «Nel “deserto che fiorisce” ogni solitudine soddisferà la sua sete»

LIBRI E FUMETTI L’insegnante e psicopedagogista catanese, bergamasco d’adozione, Oblato benedettino secolare, ha pubblicato con Algra Editore “Considerazioni”, osservazione della vita quotidiana che lo ha spinto a trattare la ricerca interiore: «In questo testo ho voluto attraversare la dimensione sociale della solitudine, del deserto irrigandolo con la ricerca personale di Dio»

 

 

Le Considerazioni (Algra Editore, 2019) di Danilo Mauro Castiglione, docente catanese trapiantato a Bergamo ma che non abbandona mai la provincia etnea tornandovi ogni volta che può, trovano ispirazione dal percorso da Oblato benedettino secolare dello stesso. Un percorso di uomo che si è “offerto” a Dio cominciato più di 25 anni fa, «quando mi accostai al monastero di San Benedetto a Catania – incalza l’autore -. All’epoca era priora madre Giovanna Caracciolo O.S.B. ap (cioè appartenente all’Ordo Sancti Benedicti ovvero l’ordine benedettino nda), sapiente guida spirituale per molti laici e “madre” di tantissime anime che hanno fatto della ricerca di Dio lo scopo principale della propria esistenza».

C’è connotazione o vicinanza dunque alla regola di San Benedetto?
«Forse per indole, o per inclinazione personale, ho iniziato a leggere la regola di San Benedetto sin da giovanissimo, la quale mi ha particolarmente catturato per il suo equilibrio e la sua dimensione “cristocentrica” e spirituale».

Danilo Castiglione

Hai vissuto lo stupore mistico e conoscitivo: è cambiata la tua vita socio-ambientale?
«Dalla lettura della regola, ho capito che non era necessario entrare in un monastero, ma potevo abbracciare i dettami del grande patriarca dei monaci pur rimanendo nel secolo e così è stato. Mi sono laureato, ho prestato servizio come educatore in alcuni convitti nazionali e infine sono approdato all’insegnamento della letteratura italiana in provincia di Bergamo».

Quando ha deciso di proporre agli editori le sue Considerazioni e come è giunto in quota Algra Editore?
«Nella città orobica ho continuato il percorso di Oblato e, attraversate parecchie vicissitudini, sono giunto a questa mia prima pubblicazione. La vicenda è molto singolare: parlando con l’amico Franco Di Guardo di questi miei appunti redatti nel silenzio e nell’intimità, gli ho espresso il desiderio di stamparli e condividerli con gli amici, a quel punto egli mi ha messo in contatto con l’editore (Alfio Grasso, nda) che, con mia grande sorpresa, è stato molto accogliente verso queste mie Considerazioni».

Un momento, il suo, scelto non casualmente dunque, per diffonderne quasi una soluzione a non cadere in abbassamenti del tono umorale, nel disconoscere il futile?
«L’osservazione della realtà, la vita quotidiana, le mie personalissime esperienze mi hanno spinto a trattare la ricerca interiore; attraverso la “dimensione del deserto che fiorisce” ho cercato di dare risposta ad una sete che non è solo mia ma di tanta gente che spesso si è accostata a me nella mia professione di psicopedagogista ed insegnante, ponendomi domande di senso».

Il suo nome non è nuovo però alle pubblicazioni: non mancano infatti suoi interventi su riviste di certa caratura sul concetto di ricerca e misticismo.
«In passato ho collaborato con l’edizione San Paolo attraverso degli articoli di natura liturgica e spirituale. Attualmente scrivo sulla rivista “Oblati Insieme” degli Oblati benedettini italiani».

Un libro intensissimo, una spinta alla riflessione sul concetto di solitudo o forse meglio di ricerca: quale il messaggio?
«In questo testo ho voluto attraversare la dimensione sociale della solitudine, del deserto irrigandolo con la ricerca personale di Dio. Il lavoro indaga tra le categorie di spazio e tempo, assume in sé tutta la natura dell’uomo che si pone domande sul male, sulla morte, sul dolore».

Un testo breve, ma potentissimo, così mi è apparso!
«Pur nella brevità, ho voluto porre all’attenzione del lettore i temi prima esposti, che troveranno degli spunti in una ricerca personale e interiore, voglio portare il lettore ad entrare nella riflessione e nella ricerca del “quid” che lo spinge ad andare avanti senza cedere al quotidiano svuotamento di senso a cui spesso si va incontro».

Qual concetto o desiderio, o ambedue, sembrano presenti e sono costanti partendo da un intimismo che tutto volge alla filantropia: c’è volontà di condivisione?
«Ovviamente il testo nasce per una condivisione intima tra gli amici, da qui l’amicizia diventa una dimensione che travalica l’intimità, le riflessioni vengono condivise anche con chi non si conosce poiché, in qualche modo, questo testo permette di entrare in una relazione condivisa dei pensieri anche con chi non si conosce, entrando in sintonia con me».

Considerazioni sarà presentato giovedì 2 gennaio 2020 alle ore 17 nel salone parrocchiale della chiesa Santa Caterina, in Via Garibaldi 20 a Viagrande. Oltre all’autore presenzieranno l’Abate Dom Ildebrando Scicolone O.S.B., assistente nazionale degli oblati benedettini italiani, l’editore Alfio Grasso, il curatore dell’evento Franco Di Guardo. Modererà Paolo LicciardelloL’indomani, venerdì 3 gennaio a Catania si terrà un doppio incontro: alle ore 17 alla Libreria Fenice di Alfredo Polizzano in Via Garibaldi 113 e alle ore 19.30 al Cortile Alessi, sulla Scalinata Alessi 26/38. Una doppia opportunità per una classica presentazione in una delle librerie che più curano un certo target di libri storici e per trascorrere qualche ora con l’autore davanti ad un calice di vino o un gustoso piatto. Interverranno: Emanuele Mario Spitaleri, Alfredo Polizzano, Alfio Grasso, Franco Di Guardo.

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