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SMF per La Sicilia – Una vita (troppo) segnata dal male

14 Agosto 2020 - Articoli di S.M. Fazio, ESCLUSIVA!, Recensioni
SMF per La Sicilia – Una vita (troppo) segnata dal male

Da La Sicilia del 13 agosto 2020

Una vita (troppo) segnata dal male

“La linea del sangue”. Torna la scrittrice americana Jesmyn Ward (due volte vincitrice del National Book Award) con il capitolo finale della trilogia di Bois Savuage.

 

 

 

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La line del sangue” di Jesmyn Ward è il capitolo conclusivo della trilogia di Bois Savuage, pubblicato per NN Editore lo scorso 16 luglio. Abbiamo conosciuto la bellezza e lo stile della scrittrice americana nei due romanzi precedenti e sempre qui ne abbiamo parlato. Addirittura la recensione del secondo volume “Canta spirito canta”, uscito a ridosso dell’ultimo Salone del libro di Torino, il 13 maggio 2019, è stato ‘oggetto’ di studio di un corso di scrittura creativa e annessa lettura con commento di gruppo di una realtà per riabilitazione di persone con patologie psichiche (Cooperativa Sociale Insieme, n.d.r.) della città di Catania. Il nuovo romanzo della saga dell’afroamericana, unica donna a vincere due volte il prestigiosissimo National Book Award, coi precedenti “Salvare le ossa” e lo stesso “Canta spirito canta” mantiene quella crudezza dell’affrontare la vita, dunque una dolorosa e complicata storia per tutta la razza umana. Entrando nel dettaglio de ‘La linea del sangue’, incontriamo i gemelli Joshua e Christophe che crescendo dovranno scontrarsi con tutto ciò che li circonda, in primis, la propria famiglia. I due ragazzi messi al mondo da Cille, concepiti da una relazione con un tossico nulla di buono di nome Sandan, conoscono subito il trauma dell’abbandono di quest’ultimo a favore di una vita poco incline alle buone maniere di genitore, al fine proseguire la sua vita sballata. Cille, per dare quanto più possibile ai figli, è costretta ad accettare un lavoro lontano dai gemelli, così da lasciarli in affido alla propria madre, Ma-Mee a Bois Savuage, una piccola cittadina vicino al Mississippi. La nonna si prenderà cura con amorevolezza da madre e donna che ha resistito agli urti della vita dei due nipoti, instradandoli verso orizzonti di legalità e corretta civiltà sociale, ricevendo in cambio affetto e amore dai gemelli. Trascorsi gli anni i due ragazzi maturati con tanto di diploma, conosceranno la dura realtà di Bois Savuage, alla ricerca di un lavoro: mentre Jousha riesce a trovarlo come manovale, Christophe incontrerà diversi ostacoli fino a ripiegare nell’attività dello spaccio di stupefacenti. Sempre Jousha, conoscerà anche le prima emozioni, incontrando l’amore, con una ragazza del vicinato. Questa positività fa insorgere in Christophe della gelosia che spesso andrà a culminarsi in scontri verbali molto accesi. A complicare, ma anche a cambiare definitivamente le cose, sarà il ritorno del padre, sempre più dipendente da droghe nonché alla perenne ricerca di denaro, tanto da scontrarsi fisicamente coi figli e tentando di uccidere Chris, che prontamente sarà salvato dal fratello. La metafora di questo bellissimo ultimo atto scritto con una dovizia di particolari non da poco, allude al mood della vita: il male può accadere sempre, ma si dovrebbe riuscire, con buona volontà e praticando gli insegnamenti ricevuti da un punto di vista pedagogico, a sovvertirlo, in ciò che è l’amore primario, quello del sangue che unisce le persone.

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