Menu

“Insonnie” di Salvatore Massimo Fazio: filosofia e poesia contro le ipocrisie contemporanee

15 Agosto 2013 - Recensioni

di Alberto Samonà
RESAPUBBLICA
– La storia di ogni notizia
15 agosto 2013

Insonnie. È questo il titolo dell’ultimo libro di Salvatore Massimo Fazio, autore catanese, che in due anni ha girato l’Italia per far conoscere al grande pubblico questo saggio, che è un mix fra filosofia, sperimentazione, idee sulla politica, sull’arte, sulla cultura e sui destini del mondo. E Fazio non è tipo di certo che le mandi a dire. Nel volume se la prende con l’accademia, con un certo modo di fare università nel nostro Paese, che rivela, per certi versi, la vulnerabilità di un sistema, costruito sull’ipocrisia, sui baronati, sulla menzogna.

Un’ipocrisia che Fazio smaschera nel suo libro. Forse per queste ragioni è stato accusato, da certuni, di essere più a destra del nazismo, e da altri, più a sinistra del comunismo. Probabilmente Fazio è un po’ tutto questo, ma allo stesso tempo ne è totalmente estraneo, poiché nel testo fa proprio un discorso filosofico che trasmuta in equazione personale, personalissima.

Certa critica sostiene che il suo sia un “nichilismo ironico”, altri parlano di “nichilismo rassegnato”. In effetti, non si scorge un’effettiva rassegnazione, ma l’auspicio di una violenza finale, in grado – forse unica possibilità – di rivoluzionare effettivamente il sistema e, in primis, le coscienze umane. Tre sono le parti in cui il libro è suddiviso: c’è quella filosofica, con l’omaggio al suo maestro Manlio Sgalambro, c’è quella poetica (e non si può non apprezzare lo scambio esperienziale con il fine poeta Loreto Orati) e c’è la parte legata agli aforisimi sulla vita: con la forza, l’irruenza e la schiettezza che gli sono propri.

Salvatore Massimo Fazio è nato a Catania, 1974, è filosofo, scrittore, pedagogista clinico, oratore e pittore. Ha collaborato, fra gli altri, con Manlio Sgalambro, di cui è ritenuto discepolo e continuatore. Il suo esordio letterario è del 2005 con L’albero di Farafi o della sofferenza (ed. Cuecm), un testo prima “censurato” e poi rimesso in distribuzione. Nel 2009 torna in libreria con un’altra fatica: Villa Regnante, romanzo ambientato a Palermo. Conosce Davide, Jessica e Mattia Salamone, ne sposa la causa e si mette a disposizione per raccolta fondi per le cure del piccolo Mattia.

“Sempre cinico e serafico – si legge in una sua biografia – se ne scorge un atteggiamento tenero difficilmente prima individuabile dato il suo odio ontologico. La stampa gli da ragione: “gli stolti” ama dire lui si perdono nell’azione del lecchinaggio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *