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Non abusar della GENEROSITÀ (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

28 Ottobre 2016 - Il Venerdì

generositaIl gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio.
Una bambina si avvicinò al negozio e schiacciò il naso contro la vetrina.
I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti.

Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier di turchesi azzurri.
“E’ per mia sorella! Può farmi un bel pacchetto regalo?”

Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese:
“Quanti soldi hai?”

Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò.

Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina.

“Bastano?” disse con orgoglio.

“Voglio fare un regalo a mia sorella più grande.

Da quando non c’è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa.
Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice.

Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi!”

L’uomo entra nel retro e ne riemerge con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolge con cura l’astuccio.

“Prendilo!” disse alla bambina.

“Portalo con attenzione!”

La bambina partì orgogliosa tenendo il pacchetto in mano come un trofeo.

Un’ora dopo entrò nella gioielleria una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurri.
Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e domandò:

“Questa collana è stata comprata qui?”

“Sì, signorina!” rispose cordialmente il gioielliere.

“E quanto è costata?” chiese la ragazza.

“I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali: riguardano solo il mio cliente e me.” aggiunse il gioielliere.

“Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo!” esclamò la ragazza.

Il gioielliere prese l’astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza.
“Sua sorella ha pagato.
Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva!”

Considerazioni personali:

Che bella storia, commovente e significativa.

In effetti, Le persone veramente generose non sono quelle che danno molto ma quelle che danno qualcosa a cui tengono.

Per un uomo ricco non è difficile fare beneficenza ( in ogni caso è sempre un opera buona e degna di lode) ma per colui che non ha molto, donare quel poco che ha, assume un valore inestimabile.

In ogni caso, dai ciò che hai. Per qualcuno, può essere meglio di quanto osi pensare. Non è la quantità che fa la differenza, ma la qualità dei sentimenti.

Bisogna riconoscere che di solito le persone più generose sono quelle che hanno meno da dare. Me lo disse, molto tempo fa, un mio amico che consegnava le spese a domicilio. Le mance più alte appartenevano alle persone che meno avevano.

E’ bene ricordare che ciò che facciamo per noi stessi un giorno morirà con noi. Ma ciò che facciamo per gli altri resterà immortale.

Inoltre, la vera generosità è sempre silenziosa, non alza mai la voce, non ostenta. Delicatamente dona senza parlare, senza mai farsi sentire. Può ascoltarla solo l’Anima di chi riceve la sua carezza.

Voglio concludere con una frase di Padre Pio:
Dove c’è più sacrificio, c’è più generosità.
(Padre Pio)

Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco
das Atmananda (G.B.)

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