Da Quaderni Boreali del 14 dicembre 2024
Il tornello dei dileggi, ironia e disincanto
A cura di Giuseppe Raudino
Salvatore Massimo Fazio, con Il tornello dei dileggi (Arkadia Editore, 2021), ci regala un romanzo denso, satirico e provocatorio, che esplora le contraddizioni dell’animo umano e della società contemporanea. Attraverso il protagonista Paolo, intellettuale catanese, consulente filosofico e personaggio pubblico, l’autore intreccia riflessioni personali, relazioni amorose e momenti di critica sociale in un’opera che mescola introspezione, ironia e nichilismo.
Il pretesto per dare il titolo al romanzo è rappresentato da Il tornello dei dileggi, salotto satirico creato da Paolo e altri personaggi illustri della scena catanese, che diventa il palcoscenico ideale per mettere in scena i vizi e le virtù dell’intellettualità contemporanea. Attraverso discussioni pungenti e battibecchi brillanti, l’autore sviscera temi come il potere, il ruolo dell’arte, le dinamiche di genere e la politica, offrendo uno spaccato ironico e disincantato della società. Non mancano. tra il protagonista e qualche altro personaggio, acrimonie e gelosie retroattive, che svaporano nelle nevrosi quotidiane di chi combatte per vivere i propri desideri con la cosapevolezza di venirne anche schiacciato.
Paolo è un protagonista complesso, un anti-eroe tormentato dalle sue stesse contraddizioni. Diviso tra la relazione ormai spenta con Giovanna e l’attrazione destabilizzante per Adriana, una donna affascinante ma fragile, capace di slanci di passione ma anche di disarmante delirio, Paolo si muove tra l’idealizzazione e il desiderio, tra la paura del cambiamento e l’aspirazione a una vita più autentica. Adriana, con la sua natura ambivalente e sfuggente, rappresenta una sfida sia emotiva che esistenziale, spingendo Paolo a confrontarsi con i propri limiti. Anche quando decide di lasciarsi alle spalle il passato e affrontare il futuro con Adriana, il romanzo non offre soluzioni definitive ma piuttosto un affresco di incertezze e possibilità che riflettono l’ambiguità della vita stessa.
Lo stile di Fazio è incisivo, denso di riferimenti culturali e filosofici, capace di alternare registri lirici e colloquiali. La scrittura è ricca di immagini evocative e metafore taglienti, che catturano la complessità dei personaggi e dell’ambiente in cui si muovono. Catania, con il suo caos e la sua vitalità, non è solo uno sfondo, ma un vero e proprio personaggio, specchio delle passioni e delle contraddizioni del protagonista.
Un altro aspetto rilevante è l’influenza della filosofia, che attraversa l’intera narrazione. Paolo, ispirato da Nietzsche e dalla sua visione del mondo, incarna una figura in bilico tra la volontà di potenza e il bisogno di trovare un senso nell’assurdità dell’esistenza. La filosofia, tuttavia, non è mai presentata in modo didascalico, ma si intreccia organicamente alla trama, offrendo al lettore spunti di riflessione senza appesantire la narrazione.
Il tornello dei dileggi è un’opera che non si presta a letture superficiali. È un romanzo che chiede di essere affrontato con attenzione, pronto a provocare e a suscitare dibattiti. Fazio riesce a raccontare con maestria le fragilità e le grandezze dell’essere umano, in un equilibrio perfetto tra profondità e leggerezza. Una lettura consigliata a chi cerca un’opera che non solo intrattiene, ma che lascia un segno, spingendo il lettore a interrogarsi su se stesso e sul mondo che lo circonda, senza risparmiare la componente tragica di chi si strugge fino all’annientamento, anelandolo semplicemente o attuandolo nel concreto.